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Glamping: l’outdoor diventa glamour

La nuova tendenza delle vacanze en plein air: il soggiorno in un camping pieno di comodità. Al di là della moda, è il segno di un settore in crescita che stuzzica le voglie vacanziere

Pamela Pucci

Glamping: l’outdoor diventa glamour
VACANZE IN TENDA... MA NEL LUSSO!

C’è chi ama la natura ma non rinuncia alle comodità? Piace l’idea del soggiorno “en plein air” ma fa inorridire quella del bivacco o la fila per lavarsi i denti? La soluzione si chiama Glamping, mix di glamour e camping, ecologia e lusso a costi contenuti. Come dire, un ritorno alla vita nomade ma in versione chic, con letti confortevoli, riscaldamento o aria condizionata, bagno privato e bollicine in frigo.

Se finora l’eco-turista senza compromessi ha viaggiato in camper e dormito in tenda, si aprono nuove possibilità per chi sogna l’outdoor ma non ama infilarsi in un sacco a pelo.

Sono proposte di soggiorno che fioccano in 80 Paesi del mondo, con sistemazioni spesso fantasiose, immerse in foreste e giungle, parchi, ghiacci o, a sorpresa, a un tiro dalle capitali e dalle città d’arte, come Venezia.

In Italia la scelta varia dalle tende di design, che sembrano vere e proprie case all’ombra degli alberi, fino ai campeggi attrezzati come hotel a cinque stelle. Perfino l’igloo trasparente con vista sulle Alpi e le case sull’albero o i fienili ristrutturati all’ultima moda.

Oltreconfine la scelta spazia dai vagoni americani (che da alloggio del personale diventano pittoresche case-vacanza) ai colorati carrozzoni gitani rimessi a nuovo con ogni cura.

Per i “tecno-vacanzieri” ci sono le Domes, rivoluzionarie abitazioni a forma di cupola, costruite con legno, ferro, acciaio e un tessuto in Pvc ad alta resistenza. Per gli ecologisti “radical” invece gli Eco-pod, alloggi fatti di materiali naturali e di riciclo. E ancora gli Huts, o rifugi, che ricordano i bungalows ma sono costruiti con i materiali più disparati, dalla paglia al ghiaccio fino alle foglie di palma. Unico limite: la stagionalità. Perfino le tende africane possono diventare “fashion”, se arredate con ogni comodità all’interno.

Dell’outdoor, tolto l’alloggio, restano i panorami, l’immersione nella natura, la quiete e la possibilità di fare trekking, bici e vela. Insomma, avventura “green” ma senza farsi mancare nulla. L’evoluzione del campeggio per chi ama la vacanza ecofriendly ma si tiene lontano dai costi di un hotel lussuoso.

 

Una metamorfosi che punta a offrire servizi di qualità, di tipo alberghiero e testimonia lo stato di salute del settore. Quest’anno si registra il segno positivo, con un aumento stimato del 2%.

Secondo l’associazione Faita - FederCamping che registra i flussi attraverso la rete regionale, alla fine del 2015 saranno 9,5 milioni gli arrivi (nel 2014, 9,2 milioni) distribuiti nei 2650 campeggi e villaggi turistici italiani, per un totale di 68 milioni di presenze (66 milioni nel 2014). L’aumento è più marcato per quanto riguarda gli stranieri ma il turismo interno segna comunque l’1,4% in più.

Nel totale, il fatturato del settore “open air” viaggerà intorno ai 4 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno passato.

A riprova della bontà delle nuove tendenze, si conferma la ricerca di soggiorni in boungalows e case mobili (il 50% delle presenze) insieme alla crescita di ospiti con camper e roulottes (35%). In diminuzione invece la quota di campeggiatori in tende (15% delle presenze).

La proposta di nuove tipologie di case mobili, insieme alla diffusione di Internet come strumento di informazione e prenotazione, ha dunque favorito l’aumento dei turisti stranieri, in arrivo soprattutto dai paesi nordeuropei (Germania, Austria e Olanda su tutti), poi dall’Europa dell’Est.

Chi vuole allora puntare al top del camping, deve solo navigare in Rete per trovare una ricca selezione online, sui siti dedicati.

VACANZE IN TENDA... MA NEL LUSSO!
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