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Sasso Remenno, l'Eden degli scalatori

E’ la palestra d’arrampicata naturale più grande d’Europa, un enorme blocco di roccia granitica ideale per mettersi alla prova. Un centinaio le vie che raggiungono la vetta, per ogni gradi di difficoltà.

Marcello Maccaferri

Sasso Remenno, l'Eden degli scalatori
Fare bouldering sul "masso" più grande del Vecchio Continente

In Lombardia c’è un luogo che chi ama l’arrampicata non può non conoscere. Lo si incontra lungo la strada che da Morbegno risale la Val Masino, precisamente una volta attraversato il paese di Filorera. Là, dove si apre un ampio pianoro, si erge l’enorme mole del Sasso di Remenno, vale a dire la palestra d’arrampicata naturale più grande d’Europa.

Il Sasso di Remenno (o Préda) è conosciuto dagli scalatori di tutto il mondo e la sua celebrità risale già a metà dell’800. Il suo complesso roccioso granitico ha un volume superiore al mezzo milione di metri cubi e la verticalità si presta perfettamente agli amanti dell’arrampicata sportiva. Le pareti di questo enorme monolito variano da 20 ai 50 metri di altezza e sono strutturate per consentire più di un centinaio di itinerari di scalata diversi, per ogni grado di difficoltà. Si tratta di “vie” attrezzate scoperte nel corso del tempo, già a partire dagli anni ’20.

L’ascensione in vetta diventa quindi un test adatto sia a chi si cimenta da poco con corde e moschettoni, sia a coloro che amano strapiombi impegnativi. La parete più frequentata dai climber è la sud, dove sono presenti le vie medio-facili; il versante ovest è consigliabile, invece, per chi intende muovere i primi passi sulla roccia, con tracciati adatti a principianti e neofiti. Gli esperti possono “assaltare” direttamente le pareti nord e nordest, le più difficili, con vie che raggiungono anche il grado 8c, il primo mai dichiarato in Italia.

Grazie alle sue caratteristiche naturali, il Sasso di Remenno è oggi un piccolo paradiso del climbing, meta di molti “sassisti”. Non a caso ogni primavera da ormai dieci anni, qui si tiene il famoso raduno del Melloblocco, uno tra i più grandi meeting internazionali di arrampicata del Mondo.

Non stupisce che la fama del Sasso abbia contagiato anche chi di arrampicata non se ne intende, richiamando semplici escursionisti desiderosi di ammirare le pareti del colosso e gli intrepidi scalatori che vi sono appesi. Per questo, l’intera area ai piedi del masso è ben attrezzata, con posteggi, panchine, fontane, segnaletica e ottima manutenzione di sentieri e zone verdi.

In realtà, l’intera Val Masino è disseminata di blocchi di granito come il sasso Remenno, più piccoli ma in egual maniera meta di passeggiate turistiche. Attorno al Sasso e a questi celebri “giganti” - ciò che resta di antiche glaciazioni e disgeli - si snodano diversi percorsi da trekking, tra cui quello denominato il “Sentiero dei Ciclopi”, un bel tracciato ad anello appena ripristinato che consente un’interessante passeggiata alla scoperta di questi monoliti.

A suggerire l’idea di un luogo legato alla mitica presenza di antichissimi e giganteschi individui, che avrebbero ammassato qui, per chissà qual motivo, tutti questi massi.

Fare bouldering sul "masso" più grande del Vecchio Continente
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