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Trekking d'arte: da Roma alla Francia, tra mostre e cucina

L'Occhiolino di Roma ci porta a conoscere importanti mostre al Vittoriano e al Museo Musia, con uno sguardo rivolto alla Francia dove si celebrano il genio di Leonardo da Vinci e la cucina ispirata alla "dolce vita" felliniana

Veronica Piraccini

Trekking d'arte: da Roma alla Francia, tra mostre e cucina
DA ROMA ALLA VALLE DELLA LOIRA

Mentre si apre la Stagione Culturale Romana al Complesso del Vittoriano con le mostre sull’Arte Americana del secondo ‘900, in Francia ci si prepara a festeggiare Leonardo da Vinci con "Viva Leonardo da Vinci! 500 anni di Rinascimento nel Centro -Valle della Loira", un tour che da settembre 2018 a gennaio 2019 toccherà undici Paesi e tre continenti.
Un itinerario sulle orme del Genio, in occasione dei 500 anni dalla sua morte (2 maggio 1519) avvenuta al Castello di Clos Lucé ad Amboise, con più di  500 eventi culturali sparsi su tutto il territorio della Loira, come raccontato nella tappa precedente dell’Occhiolino di Roma.

DA ROMA ALLA VALLE DELLA LOIRA
WARHOL E POLLOCK AL VITTORIANO

Tornando a Roma, ci piace mettere in luce due belle mostre attualmente in corso al Complesso del Vittoriano-Ala Brasini: fino al 3 febbraio sono esposte 170 opere di Andy Warhol degli anni ’50-’70, in occasione del novantesimo anno dalla nascita (mostra prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il collezionista Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi); fino al 24 febbraio, invece, è in scena la mostra “Jackson Pollock e la Scuola di New York“, 50 capolavori creati dalla cerchia del grande pittore statunitense (collezione Whitney Museum di New York) con dipinti di Rothko, de KooningKline e molti altri.
Con queste due mostre abbiamo così uno spaccato americano di quegli anni, che le nostre giovani generazioni possono vedere da vicino, studiare e apprezzare: la rottura espressiva del nuovo linguaggio d‘Oltreoceano che certamente è stata anticipata dai nostri grandi Futuristi, come Boccioni, Marinetti e Balla.

WARHOL E POLLOCK AL VITTORIANO
LA "DOLCE VITA" PROTAGONISTA IN CUCINA A BORDEAUX

Sempre a Roma, a Palazzo Farnese, in questi giorni è stato presentato un importante evento di gastronomia che si terrà a Bordeaux nei giorni 16-17-18 novembre e che riguarderà anche noi. Apro brevemente una parentesi perché il “Festival Bordeaux S.O. Good” è ispirato quest’anno agli anni della “dolce vita” romana di Federico Fellini.

L’evento nasce nel 2014 ad opera della Camera di Commercio Bordeaux Gironde e quest’anno, per la 5° edizione, sono attesi nei tre giorni novembrini più di 50.000 visitatori (120 produttori e Maison di qualità, 100 chef oltre a 15 banchetti originali) con il padrino dell’evento che sarà Chef Pier Gagnaire, tre stelle Michelin, da due anni a capo delle cucine de La Grande Maison di Bernard Magrez di  Bordeaux.

L’Italia in questa edizione è l’ospite d’onore, a ricordare “La dolce vita “ degli anni del grande cinema con tre eccezionali chef ambasciatori della gastronomia italiana: Stefano Baiocco (Villa Feltrinelli, Gargnano sul Garda), Anthony Genovese (Il Pagliaccio, Roma) ed Antonio Guida (Mandarin Oriental, Milano). Avremo anche una decina di produttori venuti dai quattro angoli del nostro Paese con le loro specialità, per far conoscere la ricchezza della tradizione culinaria italiana.

Un weekend da non perdere per i nostri affezionati lettori di Vacanzattiva, che non sono solo curiosi e sportivi viaggiatori ma anche attenti conoscitori dell’arte e dal raffinato palato, amanti dei prodotti tipici dei luoghi che visitano.

LA "DOLCE VITA" PROTAGONISTA IN CUCINA A BORDEAUX
UN PO' DI TREKKING URBANO FINO AL MUSEO MUSIA

Ebbene, per mantenersi attivi e fare ancora un po’ di Trekking d’Arte a Roma alla scoperta dell’arte del secondo dopoguerra, spostiamoci a piedi dalle mostre del Vittoriano di Piazza Venezia verso il Museo MUSIA (Via dei Chiavari 7), galleria d’arte dal design modernissimo ma dal cortile cinquecentesco attribuito al Peruzzi, addentrandoci molto al suo interno, fino agli affascinanti luoghi sotterranei del Teatro di Pompeo e al giardino segreto sulla terrazza.

In questo spazio temporalmente multiforme scopriamo un’interessantissima esposizione di opere di artisti italiani dei fecondi anni d’arte della nostra seconda avanguardia storica, periodo ricchissimo di ricerca sperimentale sia dei linguaggi che di nuovi materiali.

Assolutamente da vedere, entro il 12 gennaio, le straordinarie opere di Dorazio, Novelli, Ceroli, Schifano, Bonalumi, Capogrossi, Tacchi, Costantini, Nedda Guidi, Sanfilippo, Afro, Guttuso, Cagli, Pascali, Maselli, Festa, Angeli, Prini, Turcato, Abate, Fioroni, Strazza, Uncini, Mirko, Castellani, Manbor, Abate, De Dominicis, Fontana, Dessì, Piruca, Kossuth, Paladino, Twombly, Franchina, Tirelli.

La mostra è una selezione raffinata del prof. Enrico Crispolti insieme alla dott.ssa Giulia Tulino, tratta dall’infinita collezione (più di 2000 opere) del direttore del Musia e grande collezionista, Ovidio Jacorossi.

Dopo aver apprezzato queste straordinarie opere, possiamo anche soffermarci a gustare la Cucina Musia, dandoci appuntamento alla prossima tappa, per raccontarvi altre mostre da non perdere, mettendo in movimento mente e corpo.

UN PO' DI TREKKING URBANO FINO AL MUSEO MUSIA
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