• Unesco in bici

San Gimignano

Pedalando fra le colline toscane arriviamo alla “Manhattan del Medioevo” e facciamo un tuffo di 800 anni nel passato. Mura, torri e pinnacoli svettano in un panorama da favola

San Gimignano
SUI PEDALI, TRA CIPRESSI E VIGNETI

Ci allontaniamo da Firenze, salendo tra i colli. Adesso, fuori dal traffico, solo qualche macchina passa ogni tanto a rompere il suono della campagna; le strade profumano di fiori e nei prati palpita il frinire delle cicale, mentre il caldo è alleviato da una leggera brezza. Da ogni parte il paesaggio è bellissimo, i paesi si appoggiano dolcemente sulle colline, circondati dalla campagna con gli immancabili cipressi.

Dopo diverse riprese arriviamo sotto alla collina di San Gimignano, lo skyline è pieno di pinnacoli e torri alte e minacciose; nel Medioevo, già in lontananza il paese lanciava tremendi avvertimenti ai nemici che volevano attaccarlo. Il campeggio è poco sotto il borgo: qui, tra la boscaglia, possiamo ammirare il cielo infiammarsi di rosso mentre il sole tramonta.

Tra pochi giorni per Marco sarà già ora di andarsene: tornerà a Londra per riprendere il suo lavoro abituale, vincolato da un importante contratto di lavoro. Prima che ci lasci soli celebriamo il mese passato insieme con una cena speciale: saliamo a San Gimignano per goderci una fiorentina da un chilo e mezzo con annessa bottiglia di Chianti. Dopo cena andiamo nella piazza della cisterna a mangiare il gelato.

In quest’ambiente notturno, il borgo lascia senza parole, perfettamente conservato come secoli fa, sovrastato dalle sue quattordici torri, interamente costruito in pietra; anche le vie secondarie riservano sorprese, contorte in portici e stretti passaggi.

SUI PEDALI, TRA CIPRESSI E VIGNETI
LA "MANHATTAN" DEL MEDIOEVO

L’indomani incontriamo il sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi, dentro il palazzo comunale, lo stesso che nel Medioevo veniva abitato dal podestà, uno dei più belli del borgo.

Il borgo di San Gimignano è piccolo e il suo profilo si staglia netto sopra i profili delle colline coltivate a vigna e ulivi. Esso sorge in un punto di confine tra Firenze, Siena e Pisa, le tre più grandi potenze toscane del Medioevo. Il paese, tutto racchiuso da un’alta cinta muraria, sorge sulla linea dell’antica Via Francigena, un importante canale di traffici, che portava da Roma a Canterbury. Lungo il suo percorso transitavano i mercanti dello zafferano, spezia rara quanto pregiata, nella coltivazione della quale San Gimignano eccelleva.

Secoli fa in questo piccolo paese si potevano contare 72 torri. Oggi gran parte di queste sono andate distrutte. Ne sono rimaste solo 14, ma ugualmente questo ha permesso che la città fosse rinominata la “Manhattan del Medioevo”. In effetti il paragone calza: queste torri non sono altro che gli antenati dei grattacieli. San Gimignano, inoltre, possiede due “torri gemelle”, che si dice, siano state d’esempio per la costruzione di quelle newyorkesi.

Le ricche famiglie di commercianti, per dimostrare la loro potenza, gareggiavano nel costruire la torre più alta e imponente, con l’unico vincolo di non superare in altezza quella del podestà.

La posizione strategica di San Gimignano, contesa dalle diverse città limitrofe, portò a rendere il borgo una fortezza che, anche da lontano, incutesse timore ad eventuali nemici. Una volta entrati all’interno delle mura superiamo una sorta di porta temporale e facendo finta di non vedere le tracce della modernità, siamo trasportati indietro di ottocento anni.

 

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