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Sulle tracce delle streghe

Con le ciaspole ai piedi fra le alture innevate della Val Sarentino, nella terra degli “Stoanerne Mandln”, gli uomini di pietra, alla scoperta dei loro segreti

Sulle tracce delle streghe
LEGGENDE TRA LE PIETRE

In Val Sarentino, a pochi chilometri da Bolzano, sopra il limite dei boschi, esistono delle testimonianze antichissime che non smettono di alimentare la fantasia di che le visita e a cui, ancora oggi, si cerca di dare una spiegazione.

In cima a un dosso erboso che domina un panorama a 360°, intorno ai 2000 metri di quota, sono presenti gli Stoanerne Mandln, gli "omini di pietra", in dialetto altoatesino. Queste colonne di pietre che si innalzano verso il cielo sono spesso più grandi degli stessi uomini.

Anche in altre parti dell'Alto Adige si trovano simili costruzioni, che servono normalmente a marcare i sentieri in montagna. Qui, però, l'atmosfera che si respira è diversa.

In altri tempi, questi uomini di pietra sarebbero stati considerati un passatempo dei pastori, se non fosse che su alcuni di essi furono trovate incisioni risalenti all'età della pietra e altre di origine medioevale. I segni più antichi e meno leggibili mostrano che questo era un importante luogo di culto in epoca precristiana…

Quando, nel Medioevo, si infittirono le superstizioni religiose, nacquero molte leggende sul carattere stregonesco di questo luogo. Gli Stoanerne Mandln diventarono allora l'oggetto dei racconti che si narravano la sera attorno al fuoco. I bambini e gli adulti additavano il monte come il covo segreto di una setta di streghe, dove venivano consumati riti satanici e praticata magia nera.

 

Se oggi volete raggiungere questo luogo ricco di fascino potete salire in macchina dall'abitato di Sarentino fino a malga Sarner. Da lì, una comoda strada forestale porta in quota all'interno di una valletta riparata. Questo itinerario è talmente agevole da essere adatto a tutte le stagioni. Con la neve può essere anche un'ottima meta per quelli che amano le ciaspole ai piedi e hanno le gambe non troppo allenate.

Salendo dalla malga Sarnen in poco più di un'ora di cammino si arriva prima alla malga Auner e poi all'Auener Joch, una forcella molto ampia che permette di scollinare sul versante della Val Venosta. Con un'altra mezz'ora di lieve salita si raggiungono gli ometti di pietra. Gli Stoanerne Mandln sono posti sulla vetta di una morbida collina contornata da un vasto altipiano. Una volta raggiunto questo, lo sguardo e le gambe possono spaziare a perdita d'occhio senza correre pericoli: ce n'è davvero per tutti i gusti.

Uno degli itinerari che permette di godere appieno di questa località è quello che dagli “ometti” ridiscende all'Auener Joch e poi prosegue nei boschi di abete al limite della vegetazione fino a raggiungere, con un ampio giro, la Voraner Alm, per poi ritornare all'Auener Joch. Se aveste ancora energia, invece di ridiscendere subito verso la malga Auner, potete costeggiare il crinale della montagna e recarvi ad ammirare un'altra grandiosa veduta sul Karkofel, il dossone che fronteggia quello degli ometti di pietra. In realtà il dislivello è minimo, ma rimarrete impressionati dalla grandiosità del panorama sulla Val Sarentino e sui suoi masi.

Quando avrete finito il giro, e magari starete gustando un po' di speck sarentinese al ristorante di montagna Auer Hof, che si trova proprio di fronte al parcheggio dove avete lasciato la macchina, potrete ripensare alla giornata e alle sensazioni che vi ha dato il trovarvi al cospetto di quei cumuli silenziosi di rocce rosse.

L'impressione che ho provato io è quella del tempo che rallenta, fino quasi a fermarsi. Queste creature semplici sono state create da persone di 3000 o 4000 anni fa: toccandole con mano sembra di poter stabilire un contatto, anche simbolico, con quelle genti che furono nostre progenitrici, con la loro manualità e con il loro rapporto con la natura. Essi riuscirono a costruire degli oggetti umili e di poco conto, come possono esserlo degli ometti di pietra, ma che per chi li costruì avevano un significato e una funzione precisi.

Il fatto di essere sopravvissuti a millenni di storia ha caricato gli Stoanerne Mandln di un valore e di un'energia palpabile, che si percepisce stando all'interno del loro perimetro.

O forse è solo il vento, che, passando nelle fessure tra le pietre, sussurra frasi incomprensibili.

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