• Sci alpino

Le piste nere più difficili del Trentino

Le più terrificanti, quelle che arrivano anche al 70% di pendenza in alcuni tratti. Spesso sono piste che ospitano gare internazionali, affrontate da sciatori temerari amanti dell'adrenalina.

Marco Trabucchi

Le piste nere più difficili del Trentino
ADRENALINA SULLE "NERE" DEL TRENTINO

Il Trentino, paradiso degli sport invernali, è una miniera di piste "nere", ripidissime, gagliardetti che ogni sciatore provetto vuole appuntarsi sulla giacca. Ecco le più famose, spesso teatro di gare internazionali di Gigante e Super G e avamposti di allenamento di professionisti. Sempre da fare con la massima prudenza.

- Aloch di Pozza di Fassa

Famosa per essere la pista di allenamento (1,6 km di lunghezza) per le specialità tecniche della Nazionale azzurra, è una delle piste più tecniche di tutto il Dolomiti Superski, con pendenze estreme e sempre ghiacciata soprattutto dopo il tramonto. Occupa da sola un versante della Cima 11 e Cima 12 dei Monzoni sopra Meida, frazione di Pozza di Fassa, e termina nello Ski Stadium. Il mercoledì e il venerdì è aperta per lo sci in notturna.

- Col Margherita al Passo San Pellegrino

In Val di Fassa questa “nera”  è famosa per il suo tratto centrale, il più impegnativo. La pista scende da quota 2.500 metri fino ai 1900 del passo, proprio sul confine tra Trentino e Veneto: è esposta a nord e lunga quasi 3 km, intervallata da muri piuttosto impegnativi, soprattutto se percorsi senza sosta.

- Little Grizzly a Marilleva

Aperta da quest'anno, questa nuovissima pista da sci è per gli sciatori provetti, più esperti ed amanti delle piste “nere” con una piccola dose di adrenalina. Parte dalla cima del Monte Vigo a quota 2179 metri e scende per 810 metri in un canalone stretto e senza vegetazione, con pendenze massime che rasentano il 70%. La parte terminale entra nel bosco rado, tipico dei pascoli di alta quota, con pendenze più contenute ma comunque importanti, si sviluppa parallelamente all’attuale pista “Orso Bruno” e termina nella piana di Malga Panciana, raccordandosi alla pista “Sghirlat” a quota 1.929 m.

- Tognola 1 di San Martino di Castrozza

La pista si distende sotto la cabinovia e si snoda con un tracciato eterogeneo lungo la foresta dell’Alpe Tognola, nella parte nord del Lagorai, per oltre 5 Km di lunghezza, con 700 metri di dislivello e con panorami incredibili sulle Pale di San Martino. Omologata FIS, qui ci vengono organizzate gare di specialità Gigante, Speciale e Super G, ed anche di Coppa Europa. L’esposizione a nord-est garantisce sempre una buona qualità della neve sia al mattino che nel pomeriggio.

- Pala di Santa a Pampeago

Una seggiovia e uno skilift servono quest'unica pista, arrivando fino a 2400 metri di quota su una delle vette del Latemar. Il primo tratto è apertissimo, molto sopra il livello della vegetazione, facile ma spesso battuto dal vento. Più in basso, i tratti maggiormente scoscesi toccano punte del 60% di pendenza massima.

- Olimpionica 2 di Andalo

Probabilmente la pista più tecnica del comprensorio di Andalo. L'Olimpionica è un susseguirsi di tre piste, con partenza dalla Cima Paganella, dove si possono ammirare ampi panorami sulla valle dell'Adige e sul Brenta.
L'Olimpionica 3, il tratto più alto della pista, è un tracciato segnalato come "rosso": è infatti ampio e sciabile, con pendenze importanti nel primo lungo tratto che parte dal rifugio. L'Olimpionica 2 è invece la “nera”, il cuore della pista: le pendenze si fanno maggiori e il tracciato si stringe pur garantendo una sciabilità da pista "moderna". Se avete esagerato nella prima parte, la stanchezza si farà sentire. Se non siete atleti fate una pausa prima di imboccare il muro principale. L'Olimpionica ha caratteristiche tali (lunghezza, tecnicità, terreno) che l'hanno resa il terreno d'allenamento preferito dell'US Ski Team.

- Direttissima di Madonna di Campiglio

Omonima di quella di San Martino di Castrozza (pure non facile), è decisamente ripida: sono 3,5 km famosi per essere stretti, tortuosi e con secchi cambi di pendenza. Parte dalla cima del Monte Spinale a 2100 metri di quota e termina 585 metri più sotto a Madonna di Campiglio, appena fuori dal centro abitato.

- Ciampac ad Alba di Canazei

Altrimenti chiamata ‘la pista del bosco’ scende dalla conca del Ciampac a 2160 metri di altezza fino ai 1500 del paese e passa sotto la funivia per tutta la sua lunghezza. In passato ha ospitato gare di Gigante e SuperG e di recente è stata allargata fino ad un minimo di 40 metri.
I dati del Dolomiti SuperSki la indicano come la più pendente, con una media del 34% spalmata su un tracciato di 2,5 km che richiede un impegno costante e che è caratterizzato da alcuni muri che raggiungono il 50% e un dislivello totale di oltre 600 metri. La pista è rivolta a nord, con la conseguenza di essere sempre all’ombra e sempre ghiacciata, aumentando il brivido per coloro che la affrontano.

ADRENALINA SULLE "NERE" DEL TRENTINO
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