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Sci estivo, non facciamoci del male !

Alcuni semplici consigli per prevenire i possibili disturbi fisici nelle sciate sui ghiacciai ad alta quota. Dal mal di montagna ai raggi solari più dannosi, fino all’ipossia. La salute prima di tutto

Redazione

Sci estivo, non facciamoci del male !
SCIARE AD ALTA QUOTA...IN SALUTE

Sono in molti che alla fatidica domanda “mare o montagna in agosto?” rispondono senza indugi la seconda. Come dare torto a chi al posto di sabbia e ombrelloni preferisce le tranquille passeggiate sui sentieri montani, i panorami alpini, le prelibatezze gastronomiche dei rifugi o le temperature decisamente più accoglienti. Un turismo, quello montano-estivo, che non passa mai di moda e che negli ultimi anni sta mettendo in mostra un trend in costante crescita: quello dello sci estivo.

Sciare nei mesi più caldi dell’anno ha un certo fascino, non c’è che dire. In Italia e nelle zone alpine di confine ci sono diversi ghiacciai dove praticare questo sport ad alta quota, dimenticandosi per un attimo della stagione. Un’idea di vacanza diversa dal solito, alternativa, che piace.

Ciò che spesso, però, si sottovaluta sono alcuni rischi a cui si può andare incontro sciando con costanza oltre i 2500 metri. Non solo riguardo alla tenuta delle piste (pericolo valanghe) ma soprattutto per come il nostro corpo reagisce diversamente allo sforzo rispetto alle normali sciate invernali a quote più basse.

 

Ecco, quindi, alcuni semplici accorgimenti per godersi a pieno, e senza rischi, una vacanza estiva sulla neve:

- Innanzitutto l’ambientamento ad alta quota, che comincia già dallo spostamento città - piste. Sarebbe opportuno salire gradualmente di quota, quindi non ‘gettarsi’ subito sulla neve a 3000 metri ma aspettare che il corpo si abitui. Magari prendersi un giorno di anticipo per passare la prima notte già in alto non sarebbe male per evitare il mal di montagna.

- Una volta inforcati sci e bastoncini (e il casco, mi raccomando…) affrontare la pista ad alta quota può voler dire andare incontro a qualche disturbo fisico, specie se non si è allenati o è la prima volta sulla neve d’estate. Alcuni sono gestibili e “normali”, come il comune mal di testa o avere il respiro più corto. Nel peggiore dei casi, però, c’è il pericolo di una vera carenza di ossigeno (ipossia), accompagnata spesso da nausea, debolezza muscolare, pallore del viso… Il rimedio migliore è ascoltare il proprio corpo, fermandosi per tempo alle prime difficoltà importanti.

- Un’insidia da non sottovalutare mai è il sole. Se già d’inverno bisogna prestarci attenzione, d’estate è ancora più importante, perché intorno ai 3000 metri l’atmosfera è più rarefatta e ci protegge meno dai raggi solari. Se poi ci aggiungiamo che la neve e il ghiaccio provocano un effetto riverbero negativo, inutile dire che la protezione per occhi e pelle sui ghiacciai diventa fondamentale: occhiali da sole, crema protettiva alta e burro di cacao per salvare le labbra.

- Sui ghiacciai, anche se estate, non fa certo caldo ma non bisogna esagerare coprendosi troppo. E’ necessario vestirsi in maniera tale da non soffrire la calura, utilizzando materiali tecnici giusti, traspiranti, per avere il massimo confort durante le discese.

- Ultimo consiglio: bere più del solito, perché l’alta quota stimola la diuresi. Meglio non rischiare di disidratarsi…

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