• Bici strada

Pedalare... assistiti

Boom della bicicletta elettrica, rivelazione del mercato delle due ruote. Tutti la vogliono provare, tutti la costruiscono. In Italia se ne vendono 50mila l'anno, un dato in costante crescita

Marcello Maccaferri

Pedalare... assistiti
Il boom della e-bike

I puristi della bicicletta, quelli che identificano le due ruote con il sudore e la fatica, che sfidano i limiti del proprio corpo affrontando percorsi sempre più impegnativi, non ne vogliono nemmeno sentir parlare. L’”aiutino” non può esistere, per loro, quando sei sui pedali.

Quando si parla di bici elettrica, insomma, il purista storce il naso.

Eppure, anche il più risoluto dei reazionari deve suo malgrado riconoscere che la bicicletta a pedalata assistita (più comunemente, bici elettrica o e-bike) sta conoscendo un successo senza precedenti. Solo cinque anni fa era soltanto una delle tante scommesse da vincere, oggi è una realtà in costante espansione nel mercato della mobilità dolce.

I dati non mentono, se è vero che nel 2013 sono state vendute ben 31 milioni di bici elettriche nel mondo, per un giro di affari che si aggira intorno agli 11 miliardi di dollari, con la Cina a far la parte del leone. Numeri in crescita per un settore finalmente remunerativo, dopo anni passati ad essere considerato soltanto come promettente.

In Europa, e soprattutto in Italia, si può già cominciare a parlare di boom. La pedalata assistita sta conquistando fette di mercato con tassi di crescita molto più alti rispetto a quelli delle bici tradizionali. Nel Bel Paese l’incremento delle vendite cresce del 10% ogni anno e ad oggi se ne vendono circa 50mila, per un interessante +12% rispetto a due anni fa. Numeri di tutto rispetto che aumentano di valore se si considera che l'industria nostrana della bici, pur rimanendo in vetta in Europa, non se la passa granché bene. E non da quest'anno: nell’ultimo ventennio, infatti - secondo i dati ANCMA - la produzione si è pressoché dimezzata, passando da poco più di 4 milioni di unità nel 1994 ai 2.600 milioni di oggi, di cui un’altissima percentuale venduta all'estero.

Certo, grasso che cola considerando le perdite a due cifre dell’industria dell’automobile…

Ecco perché oggi l’interesse che stanno suscitando le biciclette elettriche e, soprattutto, le vendite con cui stanno animando il mercato, rappresenta un forte stimolo per chi le due ruote le costruisce. Le e-bike sono al centro delle strategie di molte aziende, che cominciano a capire il profondo cambiamento che sta avvenendo nei gusti del pubblico.

Ad Expobici 2014 di Padova - fiera delle due ruote n.1 in Italia - quasi tutti i brand più importanti, nazionali e non, hanno messo in bella mostra gli ultimi “gioielli” elettrici, facendo a gara a chi presentava le tecnologie più evolute e il design estetico più accattivante. Per un consumatore oggi la scelta è veramente ampia, sia per chi cerca tra le stradali, sia per i fedeli della mountain bike. Fra i marchi leader ci sono le italiane Italwin, Atala e Bottecchia, con le ultime due che già vantano una grande tradizione anche nelle biciclette tradizionali.

"Quello delle e-bike è un settore in continua espansione e nel quale stiamo investendo molto - dichiara Francesca Ghezzi, manager marketing e comunicazione del Gruppo Atala - Siamo i n.1 in Italia per vendite (ndr: considerando i marchi Atala e Whistle) e riscontriamo sempre un maggiore consenso da parte dei nostri clienti"

Come spesso accade quando le novità hanno successo, anche la bicicletta elettrica sta cominciando a fare tendenza. Oggi le e-bike sono molto più leggere di quelle nate dieci anni fa (almeno 20 chili di meno), sono facili da usare, hanno un look moderno e accattivante e soprattutto permettono alle aziende di allargare il proprio target di riferimento. Non a caso, le signore sono le prime a gradire la novità, così come gli amanti dei sentieri montani, che non disdegnano il famoso “aiutino” quando serve.

"Le maggiori richieste che ci giungono sono da parte degli amanti della mountain bike - afferma Eleonora Arrigoni, coordinatore marketing di Scott - forse perchè noi siamo specializzati in questo tipo di settore. Per chi ama i sentieri sterrati, la pedalata assistita è un aiuto prezioso e un modo per evitare di stancarsi troppo presto. Visto il successo, non possiamo non investire in questo campo".

Se lo scopo principale per cui la e-bike è stata ideata è quello di far diminuire lo sforzo rispetto a una bicicletta tradizionale, alleggerendo così le fatiche dei ciclisti (soprattutto in salita) e permettere di percorrere, a parità di fatica, tratti di strada molto più lunghi e ad una velocità senza alcun dubbio superiore, l’obiettivo è stato pienamente centrato.

Il successo è assicurato e sotto gli occhi di tutti, anche se non è sempre oro tutto ciò che luccica. Ci sono pur sempre i cosiddetti “lati negativi”, su tutti il problema dell’autonomia delle batterie e i costi non sempre abbordabili del mezzo. Fattori che hanno inciso parecchio all’inizio, ma che via via stanno diventando sempre meno determinanti, grazie allo sviluppo tecnologico e all’allargamento a macchia d’olio sul mercato.

E poi, se proprio si vuole risparmiare, si può decidere di “elettrificare” la propria bici, semplicemente comprando un kit completo (i modelli più economici costano intorno ai 500 euro) da assemblare alla bicicletta che già si possiede. Ci guadagna il portafoglio.. e la salute.

La bicicletta elettrica è il futuro, ma si sta ritagliando il suo spazio anche nel presente. Chi storce il naso dovrà un giorno ricredersi.  

Dopotutto anche Papa Francesco ne ha una…!

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